Vacanze Toscane

Percorso 4 Torniella-Regoni

Torniella (441 m.s.l.m.)

Regoni (441 m.s.l.m.)

Dislivelli:

salita mt. 164; discesa mt. 164

Tempo di percorrenza:2.00 - 2.05

SCHEDA INFORMATIVA

Usciti da Torniella, dopo un tratto di castagneto da frutto incontriamo il podere la Pieve. Andiamo avanti per la strada che scende in mezzo ad una cerreta ed arriviamo così alla Farma che dobbiamo attraversare. Se per piogge immediatamente precedenti si è alzato il livello dell’acqua e si ha difficoltà a guardare, si può, seguendo la parte alta dei campo e un tratto di un centinaio di metri di bosco, arrivare al ponte della SS. n° 73 Senese-Aretina. Per ritornare sull’itinerario, passato il ponte, si prosegue per circa 1 km., dove si devia a sinistra per una strada imbrecciata; sulla destra è il casale di Santa Sicutera. Dopo circa 300 metri la strada ha un guado sul torrente Farmulla: se anche questo fosse proibitivo si può utilizzare una passerella pochi metri più a valle.

Proseguiamo lungo la sponda destra della Farmulla, che in questo tratto fa da confine tra le Provincie di Siena e Grosseto, passando sul bordo di campi in parte coltivati ed in parte lasciati a prato dove cespugli e pruni riconquistano alla vegetazione porzioni sempre più grandi.

Lungo il torrente la classica vegetazione di ripa: ontani e salici. Arrivati ad un guado di una strada sterrata, saliamo verso sinistra in mezzo a vegetazione che accanto al cerro presenta piante sempreverdi mediterranee e dopo qualche centinaio di metri siamo a Regoni, un casale che dopo essere stato abbandonato è in via di recupero come punto sosta.

Regoni si trova in mezzo ad una area boscata molto vasta ed eterogenea che ha però in comune la conduzione a ceduo. Questo ha portato ad avere alternativamente delle aree a forteto, cioè vegetazione arbustiva molto fitta ed intricata dove trova un asilo ideale il cinghiale che viene accanitamente cacciato.

Questo tipo di caccia, che viene praticata durante il periodo invernale, non è rischiosa solo per il cinghiale. Capitano, per fortuna raramente, incidenti in cui rimangono colpiti i cacciatori ma un grosso tributo, per la difficoltà di stanare l’animale, lo pagano i cani, che si portano addosso i segni di un compito difficile e pericoloso.

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Nonostante il brutto tempo abbiamo passato tre eccellenti giorni. Grazie di tutto Paola e Juri